La domanda più frequente che circola tra i corridoi condominiali in questo mese è se, a causa dei rincari del prezzo del gas, si riuscirà a sostenere le spese di riscaldamento del prossimo inverno. I rendiconti dello scorso anno hanno mostrato un raddoppiamento delle spese che, nella maggior parte dei casi, ha messo in difficoltà l’economia domestica di molte famiglie.
Purtroppo l’aumento del gas e della luce sta mettendo in crisi anche i comuni che non riescono a fare fronte alle spese di gestione amministrative, trovandosi così a dover rivedere i bilanci per ridistribuire le risorse finanziarie tra i vari servizi pubblici.
Cosa fare? L’efficientamento energetico e il rinnovamento dei vecchi impianti è la strada principale da percorrere per affrontare questa crisi energetica. Ce lo spiega il Quotidiano Condominio de Il Sole 24 Ore in un articolo redatto il 12 settembre 2022.
MISURE DI CONTENIMENTO DEI CONSUMI PREVISTE DAL GOVERNO
Il nuovo Piano Nazionale di contenimento dei consumi energetici prevede le seguenti misure preventive:
- Riduzione di 15 giorni del periodo di accensione degli impianti di riscaldamento: apertura prevista 8 giorni dopo e chiusura prevista 7 giorni prima;
- Riduzione di 1 ora per la durata di accensione giornaliera del riscaldamento. In questo caso non si fa riferimento alle “utenze sensibili”, ovvero quelle relative ad ospedali e case di ricovero;
- Riduzione di un grado per il riscaldamento degli edifici, ” […] da 17 con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza per tutti gli altri edifici. ” (Il Sole 24 Ore – 6 settembre 2022)
Queste misure saranno adattate in maniera leggermente diversa a seconda della zona climatica in questione.
Il Mite (Ministero della transizione ecologica) ha stimato che, grazie all’utilizzo di queste misure di contenimento della spesa energetica, si può raggiungere un risparmio pari 5,3 miliardi di metri cubi di gas.
Per garantire l’effettiva applicabilità di queste nuove misure, verranno effettuati dei controlli a campione: “[…] il Governo ha previsto che «saranno attivati monitoraggi su edifici pubblici, impianti condominiali, locali commerciali, punti a maggiore consumo, mediante il rilevamento dei dati giornalieri di consumo a livello di reti di distribuzione gas cittadine per valutare la risposta volontaria degli utenti, utilizzando i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto Snam, che sono costantemente monitorati».
IL RISPARMIO DEL SINGOLO NON BASTA
Le campagne di sensibilizzazione non sono sufficienti ad arginare il problema; dobbiamo tutti impegnarci a promuovere fra le mura di casa comportamenti consapevoli e intelligenti per ridurre gli sprechi di energia e, conseguentemente, i costi in bolletta. Questo anche perchè in un condominio, per esempio, come riportato in un articolo redatto ieri 12 settembre 2022 da il Quotidiano Condominio de Il Sole 24 Ore, ” […]se uno non risparmia, non risparmiano nemmeno gli altri, perché l’ammontare dei consumi rischierà di portare fino al raddoppio l’importo totale, che verrà addebitato all’intero condominio e, alla fine, al singolo, che si troverà a pagare molto di più, anche se magari i suoi personali consumi saranno diminuiti rispetto a quelli della passata gestione.”
Anche se viviamo in un condominio in cui ciascuna unità abitativa è dotata di valvole termostatiche e ripartitori di calore, possiamo essere tutti penalizzati dall’accensione esagerata e incontrollata del riscaldamento degli altri condòmini, perchè aumenta la spesa della quota fissa che spetta a ciascun condòmino in base ai rispettivi millesimi di riscaldamento.
FONTE
Quotidiano Condominio de Il Sole 24 Ore